Cerimonia di Beltane

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  1. ‚akhara
     
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    - continua da Prima riunione [magia] -


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    Saki Tastuno

    Che giornata terribile, totalmente da dimenticare, quella storia del demone non le aveva fatta riposare per niente, e quella sera era stanca e iraconda.
    Uscita da casa sua si diresse verso l'appartamento che lei e le ragazze della coven avevano affittato per usarlo come luogo di ritualistica, non era altro che una modesta stanza al quarto piano di un palazzo, sul suo pavimento vi era stato disegnato un cerchio alchemico con degli acrilici, ed ai lati della stella all'interno del cerchio vi erano dei lecernari accesi dalle ragazze arrivate prima di lei.
    Aprì l'unico armadio presente nella stanza e vi prese una veste nera chiusa sul davanti, e con un piccolo scialle, sempre di raso nero, sulle spalle; ne indossò uno per se e successivamente ne diede uno ad ogni ragazza presente dandogli un bacio sulla mano ogni qual volta consegnava un abito.
    Questo rituale fece passare del tempo e furono le dieci, solo allora si ricordò dell'imminente visita del ragazzo che si era presentato al club il pomeriggio stesso.
    « Sorelle, quest'oggi avremmo un ospite tra noi, ha chiesto di essere istruito alle vie magiche. »
    Estrasse la bibba nera dalla borsa e la aprì tenendola sempre in mano, lesse un paragrafo e si concentro tenendo la mano destra protesa di fronte a se:

    Kekkai!

    Pronunciò con voce solenne, aveva appena creato una barriera usufruendo di una parte delle energie delle compagne in modo da renderla più forte e duratura, un ente maligno l'avrebbe rotta con difficoltà.
    « Non resta che attendere l'uomo. »
    Alla parola uomo alcune delle sorelle si allertarono un minimo, la magia usufriuta dagli uomini era molto istabile e la maggior parte delle volte diventava incontrollabile.
    Non rimaneva che aspettare l'arrivo di Ken.

     
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  2. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    "Vediamo, secondo il foglio la palazzina dev'essere questa." pensai mentre mi accingevo ad entrare
    "Anf...anf...anf...dannazione l'ascensore è rotto, mi tocca fare 4 piani a piedi."
    Dopo aver salito innumerevoli gradini mi ritrovai di fronte ad una porta.
    "Mi sa che dovrò bussare." E così feci
     
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  3. ‚akhara
     
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    I volti di tutte le ragazze si voltarono immediatamente verso la porta non appena venne udito il bussare proveniente dall'esterno, attraverso il chiavistello chiuso della porta guardai chi fuori si presentava.
    « Alla fine sei arrivato »
    Chiuse la porta ed apri il chiavistello, riaprendo successivamente la porta
    « Entra »
    Disse con tono fermo e severo.
    Si ridiresse verso l'armadio e prese un abito più largo del normale
    « Non abbiamo taglie maschili ma spero ti andrà bene, se ti vergogni a cambiarti davanti alle ragazze la porta accanto all'entrata è il bagno, sotto questa tunica devi essere completamente nudo, appena sei pronto cominciamo. »
    Quando finì di parlare gli lanciò l'abito di raso e tornò tra le ragazze ancora inquiete per l'ospite.
     
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  4. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    "Ti ringrazio." Presi l'abito e feci per dirigermi in bagno, ma prima di entrare aggiunsi:
    "Mi dispiace di essere un fastidio per voi...ma c'è una persona che voglio salvare...sono sicuro che anche voi al mio posto avreste agito così...l'amore...è uguale per tutti." Concluso il discorso entrai in bagno per poi riuscirne totalmente nudo con indosso l'abito
     
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  5. ‚akhara
     
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    Vedendo che il ragazzo stava uscendo dal bagno Saki schioccò le dita e le ragazze si disposero a cerchio sovrapponendosi a quello disegnato a terra.
    Si avvicinò al giovane, lo prese per il polso e lo condusse a pochi centimentri dal cerchio delle ragazze. Sul suo volto vi era un sorriso rassicurante, quasi sereno nonostante la preoccupazione interna.
    « Sta tranquillo, l'eliminazione del demone è per noi il compito primario »
    Richiamò a se l'attenzione delle ragazze con un battito di mani
    « Mikuo e Marie, le uniche presenti alla riunione di oggi, possono testimoniare l'incontro che noi e questo ragazzo abbiamo avuto con un demone padrone del corpo di una giovane fanciulla, il suo desiderio » disse indicando Kentaro con il palmo della mano « è quello di liberare il corpo e la mente della ragazza di nome Rebecca dal demone Sougin Tou. » Ci furono qualche istante di silenzio poco prima che ricominciasse a parlare « Cosa puoi dirci di questo demone, per noi ogni particolare è prezioso. »
     
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  6. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    "Da quello che mi raccontò Rebecca tra lei e il demone c'è una specie di accordo...Rebecca mi disse di essere morta ma per voler vivere e rimanere al fianco di una persona a cui voleva bene fece un patto con Suigin Tou...Lei ottenne una nuova vita mentre Gin il suo corpo. Normalmente se ne sta rintanato nel subconscio di Rebecca e ogni tanto le dona una forza assai sovraumana, ma quando ne ha bisogno o semplicemente voglia, specialmente nelle notti di Valpurga, Suigin prende il controllo della mente e del corpo di Rebecca, muta il colore dei suoi capelli e acquisisce un potere spaventoso..." Alzai di poco l'abito mostrando la gamba "Questa ferita me la fece Suigin quando ero in spiaggia con rebecca...prese improvvisamente posseso del suo corpo e della sua mente e non esitò ad attaccarmi." Continuai il mio discorso. "Ho anche parlato varie volte con il demone, cercando di fargli sputare fuori qualche indizio che potese condurmi ad un modo pr liberare rebecca dalla sua prigionia, ma da quello che ho capito se Suigin Tou lascia il corpo di rebecca quest'ultima muore...mi preoccuperò dopo di come salvare rebecca dopo averla liberata, ma per me ora la priorità e debellare Gin, ed essendo un demone molto potente e assetato di sangue ho bisogno di un potere simile al suo per potergli tenere testa e non fare più la parte della vittima morente...come successe in quell'aula...e Saki ne sa qualcosa."
     
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  7. ‚akhara
     
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    Saki scrollò le spalle e prese riprese in mano la bibbia nera posata su a terra qualche istante prima, la chiuse e la tenne sul proprio ventre coricata con entrambe le braccia.
    « Quel demone, per vivere sulla terra, ha bisogno di un corpo umano, in questo caso quello di Rebecca. »
    Si avvicinò al ragazzo e gli accarezzò i capelli
    « Ma tu sei sicuro che questa ragazza voglia liberarsi dal suo demone?»
    Disse lasciando i capelli di Kentaro e tornando in cerchio; volse uno sguardo all'uomo lasciando intuire che stava parlando anche con lui.
    « La base per imparare l'arte magca è la teoria, per farti un esempio in questa giornata si festeggia la notte di Beltane: dopo Valpurga, in cui le arti oscure solo al limite della loro potenza, la notte di Beltane è usata per purificare ciò che è stato usato in quella notte »
    Rivolse uno sguardo quasi accusatorio verso il ragazzo.
    « Anche le persone stesse. »
    Continuò; Fece cenno di sì col capo rivolgendosi alle ragazze disposte a cerchio.
    Ognuna di loro prese da terra un candelabro con un solo braccio e si infilarono il cappuccio della tunica.
    Saki prese da dentro l'armadio due candelabri ed una scatola di fiammiferi, si avvicinò a Kentaro e gli porse uno dei due candelabri posando a terra l'altro.
    « Tu prova a starci dietro, ok? »
    gli sussurrò all'orecchio in modo che potesse sentire solo lui, dopo ciò gli abbassò il cappuccio, estrasse ed accese un fiammifero e rivolse la fiamma verso la candela posta sul candelabro, accendendola.
    Così fece per ogni ragazza presente, finchè non finì il giro, riprese la propria candela e si rimise al suo posto.
    « Cominciamo ragazze. »
    Le luci si offuscarono lentamente e la sala ora era illuminata solo da candele; Saki andò a prendere l'albo della scuola che teneva nella borsa e ne strappo una foto di Rebecca, si diresse al centro del cerchio e vi posò la foto assieme ad una rosa, mentre si apprestava a tornare al proprio posto un canto funebre si era innalzato tra le voci delle ragazze

    jesus jesus nester jesus

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  8. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    "Jesus Jesus Nester Jesus..." Prununciai assieme a loro cercando di anticipare i versi leggendo il labbiale di Saki e delle altre ragazze.
    Avevo il candelabro acceso in mano e il cappuccio in testa, ma nonostante ciò riuscivo a guardarmi bene attorno.
    Mi accorsi che le luci si erano offuscate e che al centro del cerchio c'erano la foto di Rebecca e una rosa.
    "Si...sto facendo la cosa giusta...un demone non è mai portatore di felicità..."

    Edited by 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7 - 12/4/2011, 16:55
     
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  9. ‚akhara
     
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    Un aurea rossastra si elevò dalla stella Davidiana disegnata a terra, le ragazze un po' per paura un po per istinto indietreggiarono fuoriuscendo dal cerchio, Saki resto immobile ed impassibile per qualche istante poi estrasse una daga da una cinta portata in vita, sopra veste, con la quale si fece un taglio non molto profondo sul dorso della mano.

    Heikas heikas estei biberoi. El erohim erohi erohim.

    Continuava a pronunciare Saki mentre il suo sangue colava sul pavimento diffondendo una luce opaca ogni qual volta toccava terra; le ragazze ripresero coraggio e si riavvinarono al cerchio continuando la cantilena iniziata da Saki.
    In un istante la rosa appassì e la foto della ragazza bruciò lentamente, ma non sembrava fuoco autentico, quanto più del fuoco fauto ed irreale nelle sue fiamme blu.

    Savant erohim. Eiehay Eiheyaja.

    La fiamma smise di bruciare e le luci che si sovrapponevano al pavimento andavano via via ad alleggerirsi.
    Saki fu costretta ad interrompere la cerimonia, qualcosa era andato tremendamente storto.

    Agura amen!

    Si fece un segno della croce partendo dal basso per poi passare da sinistra, da destra e dalla fronte.
    Raduno entrambe le mani di fronte a se e ri-assorbì l'energia usata per la creazione del cerchio.
     
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  10. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    Anche se a stento riuscii a star loro dietro per quanto riguardava la recitazione della formula.
    Vidi la foto di rebecca ardere e divenire cenere a causa di una strana fiamma di un colore blu acceso, e poco più accanto la rosa era appassita.
    Non dissi nulla ne feci nulla limitandomi a fare ciò che facevano le altre.
    "E' turbata, evidentemente c'è stata una falla nella procedura"
     
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  11. ‚akhara
     
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    L'aura rossastra che si era diffusa nella stanza scomparse lasciando spazio ad una aurea blu innaturale.
    Saki e Kentaro furono attratti contro la loro volontà all'interno del cerchio, che era contemporaneamente diventato invisibile per le ragazze all'infuori per via della folta nebbia blu che lo ricopriva; All'interno del cerchio i fumi blu divennero tossici ed l'inalazione portò allo svenimento dei due ragazzi.
    -
    Nello svenimento provocato dai gas, Saki fece un sogno bizzarro, per non dire strano, un demone con un paio di ali neri degli occhi rosso sangue e dei denti aguzzi, il suo corpo era impossibile da vedere in quanto ricoperto da un abito nero molto simile a quelli usati in Coven. Il demone la notò ed essa indietreggiò alla vista diretta dei suoi occhi che incutevano terrore alla sola vista. Dei tentacoli fuori uscirono dalla sua schiena ed andarono a prendere le braccia di Saki stringegliele in modo da tenerla verticalemente.
    Le si avvicinò e le leccò il lobo dell'orecchio con la sua lingua viscida, dopo glielo morse provocandole dolore e del sangue che le fuori usciva dall'orecchio; una voce sinistra le sinuonava in testa nonostante il demone sembrava essersi dissolto.
    « Mi hai sfidato Tatsuno, erede di Takashiro. Ora tu e le altre ne pagerete le conseguenze »
    -
    Quando si risvegliò le ragazze erano attorno a lei ed a Kentaro, che ancora non si era svegliato, preoccupate per l'incolumità di entrambi.
    Si toccò l'orecchio che le era stato ferito dal demone per controllarne l'andatura. Si guardò la mano dopo esserselo toccato. Era intrisa di sangue, del proprio sangue.
    SPOILER (click to view)
    Ken, il sogno che fa il tuo pg non dev'essere per forza legato a quello che ha fatto il mio, può essere completamente differente (:

     
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  12. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    Il rosso dell'aura divenne di uno strano blu acceso.
    Poi una forza sconosciuta trascinò me all'interno del cerchio.
    Anche Saki era stata risucchiata, ma la vidi solo di sfuggita, e non potei accertarmene ulteriormente in quanto i miei occhi divennero improvvisamente pesanti.
    Intorno a me solo il buio...riaprii gli occhi di scatto trovandomi di fronte ad uno strano spazio bianco e infinito.
    Mi sembrava di essere sospeso nel vuoto, non capivo qual'era il sopra qual'era il sotto e dove fossero la destra e la sinistra.
    "Perchè lo fai?"
    Improvvisamente udii una voce come fosse un eco che proveniva da lontano.
    "Chi sei?"
    "Perchè ti spingi fino a tanto?"
    "DIMMI CHI SEI!!!" Poi all'improvviso la voce divenne più vicina, era alle mie spalle
    "Se vuoi saperlo perhè non ti giri?"
    Mi voltai di scatto trovandomi di fronte ad una perfetta copia di me stesso.
    "Perchè rischi la tua vita per qualcosa che non sai se alla fine otterrai?"
    "Se sei me stesso dovresti saperlo."
    "infatti lo so, ma volevo un tuo parere...io sono la parte di te che nutre forti dubbi sul cammino che hai scelto...tu lo sai che Rebecca è morta."
    "E con questo?"
    "Tu hai la certezza che debellando il demone che la abita lei morirà."
    "E con questo?"
    "Tu lo sai che lei non prova ciò che provi tu."
    "E CON QUESTO?" Stavolta sbottai, era la terza volta che gli ponevo questa domanda.
    "E con questo cosa? Secondo te ne vale davvero la pena? Prova a riflettere sul cammino che stai intraprendendo...non è per nulla diverso dal tentativo di un contadino di coltivare delle mele in una Tundra Canadese..."
    "Vorresti forse dirmi che il risultato che voglio sia impossibile da ottenere? E' questo quello che vuoi dirmi? Che prove hai per confermare quello che dici?"
    "Ti rispedisco la domanda tale e quale...che prove hai tu per confermarmi che ciò che pensi e ciò che dici sia esatto?"
    In quel momento esitai, in effetti non conoscendo ancora bene Rebecca non ero del tutto sicuro di stare facendo la scelta adeguata.
    E se poi il mio sacrificio e le mie decisioni fossero davvero qualcosa di inutile? E se non cambiasse proprio nulla?
    Poi improvvisamente feci mente locale, e non potè non scapparmi un ghigno di soddisfazione.
    "Complimenti...Per la prima volta dopo quasi 7 anni...mi hai fatto avere dei dubbi." Rialzai il capo mostrandogli la lingua e il dito medio alzato.
    "AL DIAVOLO IL FUTURO, IO VIVO AL PRESENTE...Faccio quello che mi sento di fare quando mi pare, dove mi pare e come mi pare. E' inutile rimuginarci sopra perchè a rimuginarci non si conclude nulla..."
    "Ne sei sicuro?"
    "Secondo te un corridore si mette a pensare se le sue gambe ce la possono fare a reggere 100 metri di corsa in 9 secondi netti un istante prima dell via?"
    "!!!!"
    "Un corridore pensa solo a correre...e dove arriverà lo scoprirà solo correndo...e se correndo fallirà, allora per non fallire più correrà ancora, finchè non si sentirà soddisfatto...la mia vita è in questa metafora."
    La sagoma del me stesso cominciò a schiarirsi e a svanire.
    "Sei un folle, se continui ad agire senza programmarti il futuro e senza vedere le probabilità di riuscita non farai altro che incorrere in gravi delusioni con l'unico risultato di sprecare gli anni della tua vita." Urlò con tutta la forza che aveva in corpo.
    "Ti sbagli, è proprio ragionando come te che si perdono le occasioni...tu vai pure piano e lontano...quanto a me io...VIVO!!!"
    Ormai la sagoma si era del tutto dissolta.
    "Come fai ad essere così calmo e tranquillo? Non ti sfiora minimamente il pensiero di andare incontro a ciò che ti ho detto?"
    "Ad essere sinceri..." Risposi "Un pò si...però a ripianare questa falla che prende il nome di insicurezza ho una cosa chiamata fede." Battei il pugno chiuso al petto "Sai io credo nella reincarnazione...e non vedo l'ora di rinascere superfigo con un cazzo più grosso di quello che ho...ihihihihihih..."
    Quando l'immagine svanì del tutto fui colpito da una luce accecante, che mi avvolse totalmente.
    Fu in quel momento che mi svegliai.
    mi alzai di scatto mettendomi a sedere, guardandomi intorno.
     
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  13. ‚akhara
     
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    Dopo non molto vide che Kentaro si stava risvegliando, fece cenno con la testa alle ragazze affinchè si occupassero di lui nel caso fosse ferito, esse gli si avvicinarono lasciando Saki ai suoi pensieri.
    Era stato reale o un sogno? Una visualizzazione perversa e contro la sua volontà?
    Non sapeva.. ma quel demone le aveva dato un avvertimento.. lei e le sue amiche avrebbero pagato le conseguenze delle sue azioni. Avrebbero dovuto continuare? Liberare quel demone sarebbe stata davvero la cosa giusta da fare? Domande senza una risposta precisa.
    "Se noi uccidiamo quel demone e gli facciamo liberare il corpo di Rebecca, ella morrà."
    Voleva dirlo, e farlo sapere al resto delle persone presenti nella sala, ma lo pensò solo, tenendoselo per se.
    Si alzò da terra e fuorisuscì dal cerchio ed andò verso l'armadio dove erano stati messi tutti gli abiti che le ragazze avevano prima di indossare quelli di raso nero, prese il suo, si spoglio della tunica rimanendo completamente nuda, dopodichè si infilò la binacheria intima ed i pantaloni, un paio di jeans celesti, rimanendo con un reggiseno col carne sul busto. Si avvicinò alle ragazze mentre la guardavano stupite.
    Si stava accingendo a raccogliore da terra gli oggetti usati nel rituale.
    « Per oggi abbiamo finito ragazze, vi contatterò personalmente per farvi sapere del prossimo incontro »
    Disse mentre sistemava gli oggetti in un borsone da ginnastica.
    Le ragazze iniziarono a spogliarsi ed a cambiarsi come Saki, solo che si vestirono completamente, una ad una uscirono e prima di farlo, quando le passavano accanto, baciavano il dorso della mano di Saki.
    Tutti se ne andarono, rimasero solo Saki, Marie e Kentaro.
    « Quando avrete tempo devo parlarvi »
     
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  14. 7_666_AnDrEaToRiNiStA_666_7
     
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    "D'accordo, il tempo di cambiarmi e sono da te." dissi dirigendomi verso la stanza dove mi ero cambiato per imettermi i vestiti che indossavo in precedenza
     
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  15. ‚akhara
     
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    Si finì di vestire mettendosi la maglietta e mettendosi nei capelli una passata rossa come gli occhi. Marie la precesse e si mise di fianco alla porta dove era entrato Kentaro, aspettando la sua uscita.
    « Di cosa devi parlarci Saki? »
    Esordì Marie senza esitare
    « Avrei preferito che ci fosse anche Mikuo ma era già andata via.. comunque, quando lui sarà pronto lo racconterò ad entrambi »
     
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19 replies since 10/4/2011, 22:35   161 views
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