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| Mi schizzò dell'acqua sui pantaloni, ma non vi badai, faceva caldo e si sarebbe asciugata in fretta. Incominciai ad incamminarmi verso l'uscita, sciogliendo l'ultimo incantesimo, ormai erano passati diversi minuti. Di sicuro mai l'avrebbe ammesso di volerne ancora, ma pur cercando tra tutti i ragazzi dell'istituto, difficilmente avrebbe potuto provare di nuovo ciò che si rifiutava di ammettere di provare. Se poi fosse venuta da me o meno, poco mi interessava, non sarebbe stata la prima a cercarmi. E nemmeno l'ultima. |
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| Estrassi il mio membro da dentro di lei, ora in preda ad un orgasmo unico che sembrava ripetersi all'infinito e così sarebbe stato finchè io lo desideravo. Uscii dall'acqua e mi piegai sulle gambe ad osservare la ragazza, incapace di contenersi. Pensare che non volevi... Commentai con la mia voce cupa, fissandola dall'alto in basso, mentre il suo orgasmo si prolungava ancora. ...sembra che adesso tu non riesca più a fermarti. Dissi, inespressivo, come se non centrassi nulla in quello che le stava accadendo. Mi allontanai qualche passo verso i miei indumenti e iniziai a rivestirmi. immagino che allora qualcosa del genere tu non l'abbia mai provato prima. Ripresi, tornando a voltarmi verso di lei. Se qualche volta ne desideri ancora, non hai che da chiederlo. Aggiunsi, tornando a osservarla e sorridendo sadico nel vedere quella situazione. |
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| C'ero quasi, lo sentivo. Nel frattempo continuavo a spingere come un animale furioso, tant'è che ogni volta che affondavo, i colpi riecheggiavano nella sala insieme ai gemiti della ragazza. Iniziai a mormorare qualcosa, un altra formula. Aikas, Aikas, Este, Beberoi. Avevo saggiato i suoi umori, quindi potevo eseguirla tranquillamente. Questa era la formula del 'controllo del piacere', che mi avrebbe permesso di prolungare il suo orgasmo, ma dovevo starci attento, visto che prolungarlo più di dieci minuti, le avrebbe potuto provocare un infarto fatale, ma non era mia intenzione arrivare a tanto.
Poco più di un minuto dopo, raggiunsi l'apice, schizzando un'enorme quantità di seme direttamente dentro di lei. Certo, forse se l'altro me non avesse preso il sopravvento non ne avrei mai rilasciata una simile quantità, forse solo la metà. |
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| Come un selvaggio continuavo a penetrarla con forza inaudita, senza preoccuparmi minimamente del fatto che con le mie possenti spinte potessi farle male o meno. Ora che la mia parte più oscura era venuta fuori, l'unica cosa che mi interessava era quella di raggiungere l'apice del piacere, incurante dell'incolumità della nuova studentessa. Sentivo comunque che nel giro di un minuto sarei venuto, riempiendola con il mio seme. |
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| Non badavo nemmeno più a quello che facevo, sembrava essere una cosa assolutamente naturale. Poi capii che era come se non fossi più nemmeno io a penetrare la ragazza. Il cambio era avvenuto e di sicuro lo avrebbe percepito anche lei. Seppur di poco le mie dimensioni e la mia massa muscolare aumentarono, così come le dimensioni del mio membro che continuava penetrarla ora con forza maggiore rispetto a prima, mentre la temperatura attorno a noi saliva come alcuni minuti prima. Sembravo quasi essermi trasformato in una furia per la forza e la rapidità con cui la penetravo. Cambiai anche la mia presa, portandola a due ciocche dei suoi lunghi capelli e trattenendola per quelle, come se fossero le briglie di una cavalla ed avrei continuato così fino a che non avesse raggiunto il massimo grado di piacere. |
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| Come fosse la cosa più naturale del mondo, ripresi a penetrare Ether con foga, spostando dopo pochi minuti la presa ai suoi polsi, mentre ad ogni colpo, l'acqua saltava, agitata violentemente. Sentivo il desiderio crescere in me, anzichè diminuire e questo voleva dire una sola cosa: il demone dentro di me stava per uscire, anche se dalla situazione attuale sarebbe cambiato poco o nulla. |
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| Forse mi aspettavo troppo da quella ragazza. ora che pareva essersi decisa a lasciarsi andare, quando la lasciai per fare in modo di assumere una posizione a lei più comoda o far qualcosa che le avrebbe dato maggior piacere, rimase li ferma e intontita, quasi come fosse una bambola in attesa di ordini da eseguire. A quanto pareva, dovevo continuare a darmi da fare personalmente.
Le afferrai le spalle, invitandola a girarsi, per poi spingerla leggermente in avanti in modo che si piegasse col busto poi, da dietro, avvicinai di nuovo il mio membro al suo sesso e spinsi per farlo entrare, mentre la trattenevo per i fianchi. |
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| Forse aveva finalmente capito che insistere su quella linea non le sarebbe servito a molto, visto che non avrebbe ottenuto assolutamente nulla, così dopo diversi minuti iniziò a gemere. Aveva già tutta la mia ammirazione per il solo fatto di aver resistito così a lungo. Scacciai ogni pensiero superfluo dalla mia testa e continuai a penetrare la ragazza con vigore per diversi minuti poi, all'improvviso, mi fermai. Lasciai la presa e feci in modo di lasciare la ragazza in piedi davanti a me. nonostante ciò, non avevamo ancora finito. |
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| Non badavo nemmeno più al fatto che la ragazzina fosse tanto decisa a non emettere alcun gemito. Non mi interessava. Non era un rapporto romantico o qualcosa del genere nel quale io avessi provato piacere nel sentirla gemere, quello che stava avvenendo era una sorta ddi amplesso disinteressato, che avrebbe potuto preparare la ragazza ad un ruolo preciso o che avrebbe potuto rimanere come una semplice macchia scura nel suo passato. Per quanto mi riguardava, non era assolutamente niente. Certo, mi divertivo, fare certe cose mi era sempre piaciuto e lo ritenevo appagante, oltre che un buon esercizio per il fisico, visto anche il ritmo sostenuto con cui la penetravo senza pietà. Non desiderava provare piacere, o meglio, voleva insistere nel soffocarlo e nel sopprimerlo? Fatti suoi. |
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| La ragazza si spinse avanti ed accolse il mio membro dentro di se per tutta la sua lunghezza. A quel punto la presi sotto le gambe e la tirai a me, indietreggiando di un passo verso l'interno della vasca. A quel punto cominciai a penetrarla dandole alcuni colpi possenti, allentando un po' la presa, prima di prendere a penetrarla con ritmo. |
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| Non iniziai a penetrarla davvero, facendo entrare ancora un po' il mio membro nel suo sesso, ma limitandomi solo alla punta. Volevo che fosse lei stessa a cominciare, doveva desiderarlo e prenderlo da sè. L'unica cosa che feci fu di stringerle entrambi capezzoli tra le dita così da stimolarla di più. |
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| Sorrisi alle sue parole, la sua ostinazione era divertente, ma sotto un certo punto di vista, anche seccante. Tsk! Non dovresti parlare di morte con tanta leggerezza, sai? Dissi rimproverandola, prendendo poi il mio membro e guidandolo verso il suo sesso. Tuttavia non lo infilai dentro più di tanto, facendo entrare solo la punta in parte. |
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| Qualche istante dopo, la ragazza si fece avanti, aggrappandosi alla mia schiena e segnandomi con le unghie. Non ci badai, non era la prima a farlo e non sarebbe stata nemmeno l'ultima. Che c'è? Domandai, vedendola avvicinarsi e aggrapparsi a me. Desideri qualcosa, ragazzina? Domandai, affondando le dita all'interno del suo sesso. |
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