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Tetsuya Araki
Buio pesto li dentro e la nera creatura si sentiva come a casa. Quel sotterraneo scolastico ne aveva viste parecchie di cose negli anni scorsi e la stessa creatura era stata attirata in quel luogo dai residui dell'aura magica rilasciata dagli incantesimi dell'antico libro. Trascorreva i giorni li sotto, scivolando silenzioso da un ripostiglio all'altro e fino al locale caldaie quando aveva bisogno di idratarsi o quando necessitava di calore nei mesi invernali. Raramente usciva da li, quel semplice corridoio sotterraneo con un paio di stanzini per lo più vuoti era come un labirinto, per quanto fosse semplice uscirne e non di rado aveva modo di approfittare di qualche curioso o avventuriero improvvisato interessato al passato di quell'istituto per nutrirsi o per semplice divertimento.
Anche quella mattina scivolava nei stretti cunicoli tra una stanza e l'altra, senza cercare nulla di particolare, non aveva fame e poteva stare mesi senza nutrirsi. Quasi nessuno sapeva della sua esistenza. Infatti, le poche ragazzine con cui aveva avuto modo di divertirsi e aveva lasciato in vita evitavano di raccontare quanto fosse loro accaduto per evitare di passare per pazze e anche per avere occasione di un secondo incontro con la creatura.
Nella quasi totale oscurità del luogo ci vedeva perfettamente e il suo strano corpo, simile ad una pila di stracci di colore nero era praticamente invisibile agli occhi di chiunque.
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‚akhara.
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CITAZIONE« Parlato »
« Sussurrato »
" Pensato "Yu Kishimoto
Yu era rimasta a scuola per fare le pulizie, l'accordo col preside prevedeva che rimanendo per pulire gli angoli più remoti dove nessun bidello aveva il coraggio di andare, il pagamento per l'iscrizione sarebbe stato saldato. Purtroppo, essendo iscritta da poco, non conosceva molto bene la scuola, e finì per perdersi; l'unica nota positiva era che il preside le aveva affidato le chiavi di ogni stanza presente nella scuola, e quindi poteva fare ciò che voleva tra le aule.
Dopo circa un ora che girava si ritrovò di fronte a delle macerie, come se un tempo ci fosse stato un muro in quel luogo, ma oltre i calcinacci intravedeva una porta di legno massiccio, all'apparenza sembrava quasi impossibile da spostare, ma ricordandosi del lavoro che doveva svolgere si fece coraggio ed inserì una delle tante chaivi nel portone; al contrario di quello che sembrava da debita distanza, fu semplice spostare quel pezzo di legno, che sembrava risalire a qualche secolo trascorso.
Facendo qualche passo all'interno della stanza si accorse che non erano presenti circuiti elettrici, quindi tornò indietro per prendere una torcia che aveva sempre dentro la borsa, abbandonata prima delle macerie.
Varcò la soglia del portone con la torcia accesa, ma ciò che si ritrovò di fronte non se lo sarebbe mai aspettato: il paesaggio era macabro.
Vi era una lastra di pietra tinteggiata di rosso, ed a giudicare dall'odore doveva essere sangue, simboli massonici erano ovunque, così come il sangue, e l'odore che aveva ormai acquisito la stanza.
Prima di tornare indietro a prendere la roba per dare uan pulita si decise di dare una rapida occhiata in giro, giusto per assicurarsi di non trovare sorprese.
« Che puzza.. »
Disse tra se e se, lamentandosi.
Edited by ‚akhara - 11/6/2011, 10:34. -
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Alcuni passi che si avvicinano, poi si allontanano. Pochi istanti dopo tornano, accompagnati da un debole fascio di luce, probabilmente una torcia.
La creatura non aveva idea di chi fosse, erano mesi che non entrava nessuno in quel posto, escluso di tanto in tanto qualche addetto alla caldaia.
Facendo il meno rumore possibile l'essere si portò alle spalle di quella ragazza. Non aveva bisogno di illuminazione per poterla vedere e riconoscerne una particolare bellezza, esotica forse, probabilmente dovuta sai suoi capelli chiarissimi, color dell'argento.
Lì assunse la sua fisionomia di base, una specie di mucchietto di stracci o un piccolo omino rivestito di una cappa scurissima con una maschera bianca a coprire il volto, probabilmente ad un primo impatto la ragazza avrebbe potuto benissimo pensare allo scherzo di qualcuno, ma la verità era molto più terribile di quanto poteva apparire.
...è naturale.
Commentò.
...questo ambiente è chiuso da anni ormai, probabilmente nessuno sa più della sua esistenza e quei pochi che sanno fingono di non sapere, in modo da lasciarsi al passato i tristi avvenimenti accaduti in questo luogo.
Non c'era bisogno di spiegazioni più approfondite, i pentacoli, le candele e il sangue raffermo spiegava già moltissime cose di suo.. -
‚akhara.
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Sobbalzò, ed il respirò le si fermò per qualche istante, sentendo quelle frasi aveva capito di non essere sola in quel lugubre luogo, il respiro riprese a funzionare, ma molto più affannosamente di prima, mentre anche le gambe iniziavano a tremarle.
Lasciò cadere a terra la torcia, nella speranza di non vedere niente, e di autoconvincersi di essersi immaginata tutto quello che aveva sentito.
« C-chi è..? »
Revocò con voce tremante, mentre solo l'eco le faceva compagnia.
Si voltò di scatto per vedere se veramente c'era qualcosa oltre a lei, ma non appena fù dalla parte opposta, istintivamente chiuse gli occhi, facendosi poi forza ad aprirli, non vide niente davanti a se, niente di quello che si aspettava, riusciva solo a vedere un minuscolo riflesso bianco, ma pensò che altro non fosse che i suoi occhi a giocargli brutti scherzi.
« Meno male.. sono solo un po' stanca.. »
Tirò un sospiro di sollievo e si girò nuovamente dal lato opposto, chinandosi a raccogliere la torcia.. -
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Stanca? Forse aveva ragione,forse era sonnambula o più semplicemente era incredula a ciò che aveva di fronte, pensando di avere delle visioni.
...se sei stanca, dovresti riposare allora, ragazzina...
Disse l'essere nero con voce abissale, strisciando ed avvicinandosi alla ragazzina.
Certo, forse non è di tuo gradimento l'unico posto dove tu possa sederti in questa stanza, la roccia si sa, è piuttosto fredda e poco gradevole al contatto.
Aggiunse poi. Non sembrava avere intenzione di spaventarla nè tanto meno di aggredirla, le stava parlando esattamente come avrebbe fatto una qualunque altra persona, quasi come se non fosse consapevole della sua attuale situazione o che considerasse quel suo bizzarro aspetto assolutamente normale.. -
‚akhara.
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All'udire nuovamente quell'intonazione di voce, ancora una volta il suo respirò si fermò, ed prese a sudare freddo, tremando nella mani e nel corpo.
Rimanendo sempre voltata ri-accese la torcia.
« Chi c'è? Fatti vedere! »
Urlò senza muovere muscolo, girandosi poi di scatto quando ebbe finito di parlare.
I suoi occhi si spalancarono ed il suo cuore iniziò a battere talmente forte che sembrava volesse uscire dal petto.
Che razza di commento poteva essere, la stava invitando a riposarsi su di una roccia, in una cantina deserta, forse tutti i suoi sensi le stavano giocando un brutto scherzo.
Alzando con calma la torcia fino ad illuminare ciò che aveva intorno, spostò l'attenzione su quello che sembrava essere uno straccio nero, e vi si avvicinò restando sempre in allerta, guardandosi ogni tanto alle spalle, mentre il fascio di luce tremante illuminava intorno.. -
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Strano, la ragazza sembrava del tutto spaesata, anche quando riaccese la torcia. continuò a guardarsi in giro e anche quando illuminò la creatura sembrò non accorgersi di nulla. Forse non voleva accettare la realtà e quanto le stava succedendo attorno, dopotutto quella specie di maschera bianca era ben visibile, soprattutto se illuminata.
Che ti succede?
Sembra quasi che tu non ti renda conto della mia presenza, eppure sono qui, davanti a te...
Commentò, pochi secondi dopo che la ragazza lo illuminava con la torcia.
Sembri piuttosto tesa.
Rilassati, non avere paura.
Aggiunse poi.
Pochi secondi dopo, l'essere pensò evidentemente che la ragazza aveva bisogno di qualche incentivo in più per rendersi conto della sua presenza e qualcosa iniziò a strisciare vicino alle gambe della ragazza, qualcosa di lungo e che al contatto risultava piuttosto viscido e freddo, quasi come un serpente che prese ad avvilupparsi attorno alla gamba della ragazza, risalendo lentamente.. -
‚akhara.
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Si avvicinò di qualche passo sentendo nuovamente la voce, illuminando nuovamente quell'ammasso di cenci a terra, finchè non senti qualcosa di viscido risalirle lungo la gamba, istintivamente le venne da pensare ad un rettile qualsiasi, andato ad abitare in quell'ormai deserto scantinato.
Iniziò a scuotere la gamba con fermezza ma urlando per la paura presa, finché non illuminò la propria gamba con la luce della torcia, vedendo così che quello che doveva essere una serpe era tutt'altro; sembrava una melma strana, uscita da chissà quale film horror americano, di colore nero ma tendente quasi al marrone, e con un odore non decifrabile, rendendosi conto della stranezza di tutto ciò che stava accadendo un urlo di paura e di incertezza le fuoriuscì dalla bocca.
Nonostante ciò che aveva visto la sua mente era ancora incrudula, e si trattenne dal correre fuori dal quel luogo lugubre.
« C-che scherzo è mai questo... Non è divertente.. »
Disse con le lacrime agli occhi, facendo rimbombare la sua voce per tutta la stanza.. -
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Comprensibilmente la ragazza era terrorizzata nel sentire quella cosa stringersi sulla sua gamba. Tuttavia la sua reazione colse impreparata la creatura che, temendo fuggisse, strinse maggiormente la presa.
L'essere nero stava ormai rinunciando ad un qualunque tipo di dialogo con quella ragazzina, se l'avesse lasciata andare di sicuro avrebbe spifferato a qualcuno riguardo la sua presenza in quel luogo e di certo, non poteva permetterselo.
...sono desolato che non troviamo alcun modo per conversare pacificamente. Mi spiace, ma non posso lasciarti andare così, è troppo pericoloso.
Ecco allora che un altro tentacolo andò a stringersi attorno all'altra caviglia della ragazza e ben presto altri si diressero verso i suoi polsi e l'addome nel tentativo di immobilizzarla.. -
‚akhara.
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Sentendolo nuovamente parlare ed ascoltando le sue parole per un attimo ebbe il timore di aver fatto l'errore più grossolano della sua vita ad entrare la dentro, mentre una lacrima derivante dalla paura le scendeva lungo la guancia.
Sentendosi cingere oltre alla gamba anche il resto degli arti, inizialmente rimase immobilizzata dalla paura e lasciò cadere la torcia ai suoi piedi, tirò un urlo di paura ma anche di confusione e le lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi mentre invano tentava di liberarsi da quella morsa agitando le braccia tentando di portarle verso l'alto, ciononostante quei tentali viscidi e scuri continuavano ad impedirgli la fuga in qualsiasi maniera.
« Lasciami andare.. »
Disse implorante, mentre le sue gambe tremavano ed a mala pena riuscivano a tenerla in piedi.. -
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A quanto pareva adesso la ragazza si era resa conto della presenza della creatura e, ora che si trovava immobilizzata, l'implorava, affinchè la lasciasse andare. Tuttavia era ormai troppo tardi, la creatura non sembrava intenzionata a dare ascolto alle parole della ragazza, visto che evidentemente aveva già deciso come agire, per evitare che questa fuggisse e raccontasse di lei.
I tentacoli che le si erano stretti alle caviglie, infatti, lentamente risalirono le gambe, attorcigliandovisi a spirale superando le ginocchia e le cosce fino ad infilarsi sotto la corta gonna della ragazza, prendendo a strusciarsi contro la sua intimità, premendo contro le sue mutandine.
...si, ti lacerò andare.
Mormorò la creatura con tono cupo e privo di alcuna emozione. E l'avrebbe fatto, ma solo dopo aver reso la ragazza sua succube, in modo da poter stare tranquilla e avere della nuova compagnia nei giorni a venire.. -
‚akhara.
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Sussultò ed il suo pianto si fece più forte e frequente, mentre dalla sua bocca continuavano ad uscire incitazioni e bestemmie per ciò che le stava accadendo.
Quando sentì quel viscido tentacolo toccarla nelle sue parti più intime tirò un grido, subito dopo però la creatura pareva quasi intenzionata a lasciarla andare, e questo le fece tirare un sospiro di sollievo ed un piccolo sorriso si levò tra le sue lacrime.
Per colpa di tutta la tensione accumulata in quel lasso di tempo breve, ma che ai suoi occhi parve infinito, il suo corpo gracile si sentiva stanco e le sue gambe smisero di sorreggerla, ritrovandosi a sedere a terra con ancora i polsi e le gambe bloccate.
« Beh.. cosa aspetti.. »
Gli disse in preda al panico, sperando che la sua liberazione avvenisse quanto più presto possibile.. -
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Quanta fretta, quante parole. Sembrava che la ragazzina non avesse capito che la sua posizione non era delle migliori per poter fare domande, specialmente con quel tono.
La creatura non rispose, nè allentò la presa, continuando a sfiorare l'area centrale delle mutandine della ragazza con i suoi tentacoli neri, proprio all'altezza della sua fessura. L' unica risposta che ricevette la ragazza, fu un altro tentacolo falliforme che si diresse verso la sua bocca, spingendo contro le sue labbra con la chiara intenzione di essere succhiato, in modo che la ragazza tacesse, mentre la creatura si prendeva cura di lei.. -
‚akhara.
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I tentacoli che le stringevano gli arti non mollarono la presa, tutt'altro.
Continuò ad avvertire quel viscidume che le toccava le labbra della vagina ancora coperta da i suoi slip sottili, che finirono per bagnarsi dei suoi umori a causa di quella pressione, in più, a fermare le sue urla, si presentò un tentacolo di fronte alle sue labbra, che istintivamente serrò per evitare che entrasse, ma la pressione della spinta fece sì che le sue labbra non potessero rimanere chiuse ancora a lungo, si aprirono ed accolsero con disgusto quella cosa nella sua bocca.
A quel punto Yu iniziò a muoversi ed a dibattersi perché venisse lasciata andare, purtroppo non poteva più usare la voce per chiederglielo, quindi tentò di passare alle maniere più forti, si decise a mordere quel tentacolo viscido che le era appena penetrato in bocca, ma per via della sua larghezza non riuscì a chiudere la mascella, fallendo quindi anche in questo, mentre continuava imperterrita a piangere per quello che le stava accadendo.. -
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Una volta che il tentacolo della nera creatura riuscì a passare tra le labbra della ragazza, cominciò a muoversi avanti e indietro lentamente ma pochi istanti dopo, la ragazza tentò invano di mozzarlo stringendo i denti.
La creatura percepiva la sua disperazione aumentare sempre più e nonostante non era nelle sue intenzioni, iniziava a gioirne.
Povera bambolina, avresti potuto renderlo piacevole per entrambi, invece...
La creatura non terminò la frase, lasciandola volutamente in sospeso, mentre un altro tentacolo andava ad attorcigliarsi attorno al collo della ragazza, forse ora ci avrebbe pensato due volte, prima di prendere decisioni avventate. Subito dopo, i tentacoli la sollevarono verso l'alto, quasi fino a farle toccare il soffitto che nello scantinato era piuttosto basso.
a quel punto altri tentacoli si avventarono su di lei, scivolando sul suo corpo e attorcigliandosi attorno ai seni, comprimendoli nelle loro spire al punto da farli sembrare più grandi di quanto erano, mentre un altro tentacolo scivolo tra le sue game, insinuandosi sotto le mutandine della ragazza, iniziando a tirare come per strapparle, riducendo il tessuto ad un filo sottile che si infilo tra le labbra del sesso della ragazzina per alcuni secondi, prima di lacerarsi definitivamente e lasciarla del tutto scoperta..
Deep into the darkness |
